Oli d’oliva bocciati dopo il test, non sono extravergine: le marche declassate

Ecco la lista delle marche di olio che non hanno superato il test di qualità con il risultato di non essere extravergine di oliva.

Sulla tavola degli italiani non può mancare una bottiglia di buon olio di oliva, con cui cucinare e condire le insalate e altre pietanze. In genere siamo portati a considerare l’olio extravergine di oliva come quello qualitativamente migliore. In effetti è così, ma sullo scaffale del supermercato può capitare di trovare dei prodotti che non soddisfano tale caratteristica, pur riportando la dicitura sull’etichetta.

Insomma, in vendita troviamo oli di oliva venduti come extravergine che invece sono di qualità vergine. E sono oli di note marche a non avere superato le analisi. È proprio questo che un test de Il Salvagente ha scoperto. Su 20 bottiglie di olio extravergine di oliva solo 9 sono risultati effettivamente tali, mentre gli altri 11 sono risultati essere solo “vergine” e non “extravergine”.

Le marche di olio extravergine di oliva che non hanno superato il test

Sull’etichetta c’è scritto olio extravergine d’oliva ma le indagini condotte dalla rivista di consumatori hanno evidenziato una realtà differente. In effetti su 20 marche di olio evo soltanto 9 sono risultati dei veri e propri extravergine di oliva.

Olio extravergine di oliva
Olio extravergine di oliva (Buttalapasta.it)

Ma quali sono queste marche che sono state declassate? Le riportiamo di seguito così puoi farti un’idea. Come puoi vedere ci sono marche molto vendute e famose in tutta Italia.

  • Carrefour extra cucina delicata
  • COOP Classico
  • Pietro Coricelli qualità tracciata
  • Bertolli gentile
  • Cirio cucina delicata
  • Conad classico
  • Dante terre antiche
  • Esselunga classico
  • Primadonna Lidl
  • Frantoio Larocca delicato Eurospin
  • Fra’ ulivo MD

Ovviamente il declassamento non significa che il prodotto fa male alla salute, ma solo che è di qualità inferiore rispetto alla denominazione di vendita. Però il dato rilevante è che il consumatore che paga di più per un extravergine vorrebbe poter consumare un tale olio e non un vergine. Le marche di olio extravergine migliori, invece, sono stati al centro di una indagine condotta da Altroconsumo, che ti invitiamo a leggere.

Da sapere è che il test ha valutato il grado di acidità (per legge deve essere inferiore allo 0,8%. I migliori oli ce l’hanno intorno alo 0,1% – 0,3%), i perossidi presenti che indicano il grado di ossidazione, la spettrofotometria Uv che mostra quanto è vecchio l’olio, e i polifenoli presenti, cioè gli elementi antiossidanti che fanno dell’olio un ottimo alimento per la salute umana.

Va detto che le aziende si sono giustificate comunicando una replica a chi ha seguito il test, sostenendo in pratica di aver immesso in commercio dei lotti che risultavano extravergine al momento dell’imbottigliamento, anche dal punto di vista organolettico, declinando ogni responsabilità su come è stato poi conservato ed esposto sugli scaffali.