Non tutti i dolci vengono per nuocere: studio scopre una sostanza chimica che ti salva la vita

Una sostanza chimica, l’isoliquiritigenina, può aiutare a combattere il cancro al pancreas e non solo. Ecco i risultati di diversi studi.

Un team della Hong Kong Baptist University ha studiato gli effetti di una nuova sostanza sul trattamento del cancro al pancreas, definito “killer silenzioso” dai medici poiché è difficile da identificare, e di solito quando si rileva è in una fase avanzata. Il che offre poche opzioni di trattamento disponibili, quindi trovare un trattamento adeguato diventa molto urgente.

Il dottor Joshua Ko Ka-Shun, professore associato che ha guidato lo studio pubblicato sulla rivista Phytomedicine, ha dichiarato: “Questo composto merita di essere preso in considerazione per un ulteriore sviluppo in una nuova generazione di trattamenti chemioterapici. I dati della ricerca sono stati presentati al Congresso annuale dell’Associazione europea per la ricerca sul cancro 2023 a Torino. Vediamo di cosa si tratta.

Una nuova speranza di trattamento per il cancro al pancreas

L’utilizzo in ambito medico di questa sostanza potrebbe spianare la strada a trattamenti nuovi e migliorati, più efficaci e con minori effetti collaterali. In pratica gli scienziati sostengono che questo elemento potrebbe aiutare in modo concreto a salvare vite umane. Gli studiosi che hanno partecipato alla ricerca hanno sostenuto che ci sono speranze di adottare l’uso di isoliquiritigenina per gli esseri umani entro 10 anni. Ma di cosa stiamo parlando, nel dettaglio?

Liquirizia contro il cancro
Una sostanza contenuta nella radice di liquirizia si è rilevata utile contro il cancro al pancreas (Buttalapasta.it)

Dell’isoliquiritigenina che è un flavonoide che si ricava dalla radice di Glycyrrhiza glabra, cioè della radice di liquirizia con cui si confezionano tanti tipi di dolci. I ricercatori hanno scoperto che proprio questa sostanza chimica può aiutare a combattere il cancro al pancreas e addirittura sopprimere la malattia.

Si legge nello studio che solo 30 mg/kg di isoliquiritigenina hanno ridotto le dimensioni del tumore a circa le stesse di quelle trattate con il farmaco chemioterapico convenzionale gemcitabina. Inoltre gli scienziati hanno scoperto che l’isoliquiritigenina ha ridotto il tasso di sopravvivenza delle cellule tumorali fino all’80% e ha aumentato l’impatto dei farmaci comunemente usati per curare la malattia.

Non solo, la sostanza in questione ha anche prodotto molti meno effetti collaterali della gemcitabina. Se prese insieme, però, le cellule tumorali sono state soppresse di almeno il 18%, il che significa che la combinazione delle due sostanze chimiche potrebbe essere ancora più vantaggiosa. Ma come funziona l’isoliquiritigenina?

Questa sostanza possiede la proprietà unica di inibire la progressione del cancro al pancreas attraverso il blocco dell’autofagia. Che è un processo naturale in cui le cellule del corpo ripuliscono i componenti danneggiati o non necessari.