Fatti di Cucina

Farina di grillo: le controindicazioni

Dopo il via libera da parte dell’UE della commercializzazione della farina di grillo ad uso alimentare i consumatori italiani stanno cercando informazioni su questo Novel Food che sta già entrando nel mercato con prodotti e cibi venduti nella grande distribuzione e nei ristoranti. Ma quali sono le controindicazioni della farina di grilli?

Le proprietà benefiche

Le proprietà benefiche della farina di grillo risiedono soprattutto nella sua alta quantità di proteine e alla presenza di catene di aminoacidi essenziali, ossia gli aminoacidi che devono essere assunti con la dieta perché non possono essere sintetizzati dal nostro organismo.

Dunque la farina di grillo è un’ottima fonte proteica, possedendo una media che si aggira tra il 60% e il 70% del suo peso in proteine ad alto valore biologico.

Risulta anche povera di grassi e ricca di fibre, al contrario di altre fonti proteiche di origine animale. Alta è anche la presenza di minerali come calcio, ferro, sodio, fosforo, zinco, potassio e anche di vitamine come la vitamina B12 e la vitamina B2.

Questo la rende una buona alleata per le ossa e contrasta l’anemia, risultando un ottimo integratore per chi segue un’alimentazione vegetariana e soprattutto vegana.

Cibi con farina di grillo e controindicazioni

Foto Shutterstock | nicemyphoto

Questa polvere proteica di Acheta Domesticus si ottiene dalla macinazione di grilli allevati ed essiccati con metodi naturali, quindi da un punto di vista igienico non c’è da allarmarsi.

I cibi con farina di grillo non hanno di per sé controindicazioni, se si esclude il fatto che chi è allergico ai crostacei potrebbe manifestare una reazione allergica anche verso questo alimento, data la presenza di chitina.

Si parla in questi giorni di allarme chitina per quanto riguarda la farina di insetti, sostanza presente anche nei gamberi, per altro, ma non è segnalata come tossica.

Il suo punto debole è che non è digeribile e che può indurre manifestazioni allergiche, come detto e al pari di altri alimenti, come eritemi cutanei o crisi respiratorie o intestinali nelle persone più sensibili.

Ad ogni modo gli esperti indicano la strada della moderazione per non incorrere in nessun rischio, perché un uso prolungato e molto frequente, anche per chi non è allergico, potrebbe portare a una sensibilizzazione verso la farina di grillo.

Kati Irrente

Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.

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