Quando le cipolle sono in certe condizioni non bisogna consumarle, ma gettarle via: ecco come si presentano se non vanno bene.
In moltissime preparazioni le cipolle sono un ingrediente talvolta basilare. Insaporiscono, danno un grande contributo a formare il gusto complessivo del piatto e sono ricche di ottime proprietà benefiche. Per essere usate, però, le cipolle devono essere assolutamente in buono stato.
Oltre al giusto livello di maturazione è importante che siano state conservate correttamente e che non abbiano sviluppato imperfezioni che non determinano solo un problema estetico, ma sostanziale. In tal caso è meglio eliminarle e non è consigliato assolutamente il consumo: potrebbero esserci dei rischi per la salute.
Inoltre anche il gusto dei cibi viene irrimediabilmente compromesso se le cipolle hanno delle caratteristiche che le rendono inutilizzabili. Bisogna sapere come riconoscere il momento di buttarle via e ci sono piccoli dettagli da controllare: ecco quali.
Già al momento dell’acquisto è importante osservare bene le cipolle e vedere se presentano un determinato aspetto. Spesso vediamo che le cipolle presentano delle macchioline sulla buccia. Più o meno scure si trovano anche sotto il primo strato. Di cosa si tratta esattamente?
Le macchie nere che emergono dalle cipolle non sono altro che piccole muffe: sono dovute ad un fungo che si chiama aspergillus niger, spesso presente nel terreno in cui le cipolle sono state coltivate. Non è questo l’elemento che induce a buttar via questo ortaggio.
Bisogna considerare qualcos’altro: l’odore che emanano. Dovrebbe esserci il tipico odore di cipolle fresche, forte, pungente, ma non eccessivamente sgradevole. Se invece sentiamo una vera e propria puzza, se l’odore appare fin troppo acre, vuol dire che la muffa ha intaccato anche l’interno della cipolla per cui non è bene consumarla.
L’odore, quindi, non deve sapere di marcio. Non deve essere sulfureo e solo in assenza di queste componenti le cipolle possono ancora essere recuperate. In tal caso basta eliminare la parte in cui sono presenti le macchie, che generalmente si trova sulla buccia che va comunque gettata via.
Anche se la muffa ha colpito l’interno si può distinguere tra le zone ammuffite e altre che sono rimaste integre. Le parti non colpite dalle muffe in teoria sono commestibili. Non è però consigliato arrischiarsi a mangiarle perché comunque le sostanze tossiche possono essersi infiltrate e estese a tutta la cipolla. Le muffe a volte non sono pericolose, altre volte sì.
Se le macchioline sono piccole e poche l’ortaggio può ancora esser salvato in gran parte. In caso contrario meglio non correre rischi e buttarlo via interamente. Tanto più se la muffa presenta un colore polveroso, marrone o, ancor di più, verde: vuol dire che il bulbo è già stato intaccato.
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