La Ferrero sta affrontando un periodo difficile: l’azienda si sta trovando a fronteggiare una grave perdita, ecco cosa sta accadendo.
Le nocciole sono un ingrediente assolutamente essenziale per Ferrero, l’azienda piemontese che da decenni ha legato a doppio filo il suo nome alla produzione della crema spalmabile più famosa e consumata del mondo. In Italia la nocciola è la coltivazione di frutta in guscio più redditizia e più diffusa in assoluto, tanto che il nostro Paese è il secondo produttore mondiale di nocciole dopo la Turchia, che produce il 70% di nocciole del mondo.
Purtroppo negli ultimi anni è diventato sempre più difficile procacciarsi nocciole di qualità sul mercato perché la siccità degli ultimi anni e l’abbassamento del prezzo della nocciola ha determinato un significativo calo della produzione che, alle nuove condizioni, non è più redditizia quanto prima per i coltivatori.
Com’era facile immaginare questo ha messo pesantemente in crisi aziende che basano gran parte della propria produzione sull’utilizzo di nocciole, come appunto la Ferrero che, però, sembrava avere un asso nella manica. Circa dieci anni fa, infatti, Ferrero aveva deciso di investire nella produzione di nocciole in Nuovo Galles del Sud, cioè nel continente australiano. Si trattò di una scommessa coraggiosa, dal momento che le nocciole, in quella parte del mondo, non sono diffuse e non sono coltivate.
L’azienda di Alba ha investito ben 140 milioni di Dollari nella creazione di un’attività di coltivazione di nocciole redditizia in Australia. Dieci anni fa vennero acquistati e piantati ben un milione di alberi in un terreno che non era mai stato coltivato a nocciole ma che, almeno sulla carta, aveva tutte le potenzialità per sostenere quel tipo di coltivazione.
Le cose non sono andate così: nonostante gli sforzi i noccioli di Ferrero non hanno mai attecchito in Australia e, dopo dieci anni di inutili tentativi e raccolti in perdita, l’azienda ha deciso di sradicare tutti gli alberi (del valore complessivo di 70 milioni di Dollari) e rinunciare completamente all’impresa. L’obiettivo prefissato era di raccogliere 5.000 tonnellate di nocciole entro il 2022. Per quanto sembrasse ambizioso si trattava di un progetto ragionevole, considerando che soltanto in Sicilia se ne raccolgono oggi più del doppio. Purtroppo tutti i raccolti sono andati in perdita e Ferrero è riuscita a recuperare soltanto la metà del capitale investito inizialmente.
Le brutte notizie quindi si accumulano: se da una parte Ferrero ha dovuto registrare una perdita di almeno 70 milioni di dollari, dall’altra non è riuscita a risolvere il problema di scala più ampia: da dove prenderanno le nocciole per produrre la Nutella nei prossimi anni?
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