Così buona ma poco attenta alla linea, come integrare la pasta nella propria dieta senza ingrassare? Mangiala così e non avrai problemi.
I carboidrati in una dieta sono spesso demonizzati. Si pensa che questi siano la causa del nostro non dimagrimento e per questo si ritiene che eliminando il pane, le patate, ma soprattutto la pasta possa essere una mossa furba per tornare in forma nel minor tempo possibile. Ebbene, non c’è cosa più sbagliata che si possa fare.
Mangiare sano non vuol dire dover fare delle rinunce, piuttosto significa riuscire a integrare tutto in un piano ben equilibrato rispetto al nostro fabbisogno calorico al fine di poter dimagrire in modo sì rapido ma anche salutare. Ecco perché oggi voglio svelarti come introdurre la pasta nella tua dieta senza avere il timore che questa possa farti vedere 1 etto in più sulla bilancia.
Mangiare pasta senza ingrassare: il trucco sta nella cottura, ecco cosa fare
I carboidrati non sono i veri nemici della dieta, ripetiamolo più volte! Questo perché non esistono alimenti che facciano dimagrire più di altri: e per lo stesso principio, quindi, non esistono alimenti che fanno ingrassare. Tutto sta in un’alimentazione bilanciata e sana che ci permetta di perdere peso ma senza rinunciare a nulla.
Appurato ciò, possiamo certamente fare in modo che questi non ci facciano sentire appesantiti, come? Attraverso un metodo di cottura che si rivela assolutamente stupefacente! Così facendo, non solo riuscirai a mangiare il tuo piatto di pasta senza preoccuparti del peso sulla bilancia, ma avrai anche più facilità a digerire.
I tempi di cottura della pasta possono variare a seconda di una propria preferenza. C’è chi preferisce che la pasta sia ben cotta e chi invece la gradisce più al dente. Ma quale delle due cotture ci esenta dalla preoccupazione di non sentirci appesantiti dopo aver mangiato il nostro piatto di pasta?
Ebbene, affinché questa sia più digeribile e faccia ingrassare meno, la pasta la si dovrebbe mangiare al dente. Naturalmente, esiste una ragione specifica perché si debba preferire l’uno piuttosto che l’altro metodo di cottura.
Lunghe cotture fanno sì che l’amido contenuto nella pasta si disperda nell’acqua di cottura: questo però è ciò che incrementa l’aumento del picco glicemico, che fa sì che gli zuccheri siano assimilati in modo precoce dal nostro corpo. Al contrario, favorire la cottura della pasta al dente, fa sì che gli zuccheri non si disperdano e che quindi la digestione di questi avvenga in modo più lento perché, difatti, la pasta in questo caso ha rilasciato meno amido durante la cottura che si è rivelata più breve.